Pushkar e la fiera dei cammelli
- Enidan
- Nov 13, 2019
- 2 min read
11.11.2019 - 12.11.2019 - Giorni 39-40
Dopo 4 ore di bus arriviamo a Pushkar senza nessuna prenotazione per un albergo. Iniziamo allora la ricerca e dopo aver rifiutato alcuni posti che ci chiedevano 1000 rupie, ne troviamo uno, moooolto spartano, per 200 rupie a testa. Ci sistemiamo e usciamo per mangiare qualcosa.

Ci troviamo nel caos della fiera. In questi giorni arriva gente da tutta l'India e da tutto il mondo per vedere le corse dei cammelli e fare shopping al mercato. Un po' troppo caotico per me, ma riusciamo a trovare un posto tranquillo per mangiare. Nel ristorante una famiglia ci chiede di fare un selfie con loro. Accettiamo divertite. Durante la giornata però ci accorgiamo che CENTINAIA di indiani ci chiedono di essere fotografati con noi. Dopo tre foto mi sono già stufata e inizio a rifiutare. La fiera è immensa e si fa fatica a camminare: in alcuni posti è addirittura impossibile muoversi e per vari minuti si resta bloccati nella folla. Siamo circondate da negozi che espongono vestiti bellissimi e coloratissimi e bancarelle che vendono street food. Quando passiamo davanti ai negozi TUTTI ci urlano "Hello! Take a look at my shop!". E le persone per strada continuano a chiederci di fare foto e a salutarci e "Where are you from?" "What's your name?" ecc... Insomma, gli indiani sono davvero invadenti. Se dici di no ai selfie a volte ti seguono, cercando di farti foto di nascosto.

Il primo giorno è molto stressante ma mai quanto il secondo. Ci spostiamo in un ostello più organizzato e andiamo a vedere un tempio sulla collina della città. Per salire tutte le scale ci mettiamo circa 30 minuti. Nonostante siamo evidentemente esauste, la gente continua a disturbarci durante la salita.

Arriviamo in cima, e la vista sulla città ripaga della fatica. Ci riposiamo una mezzoretta sulla collina in un punto lontano dai turisti, prima di scendere di nuovo in città per pranzare con Isabelle, la ragazza romena con cui avevo trascorso i primi giorni a Rishikesh: anche lei è in città per la fiera e mi fa super piacere rivederla! Sgomitiamo tra la folla per raggiungere il Nirvana Café, un ristorante un po' più caro di quelli che frequento di solito, ma essendo un "roof-top café" è molto tranquillo, quindi ne approfitto per riposare in pace.
La sera andiamo alla chiusura del festival. Per celebrare hanno organizzato uno spettacolo di danze tipiche. Resto strabiliata dalla musica, i balli e i vestiti e dalla teatralità dei ballerini-attori. Ottimo modo di chiudere la fiera!

Comments