Ultimo giorno a Pushkar, macramé, daba e bus notturni
- Enidan
- Nov 17, 2019
- 3 min read
Updated: Jan 19, 2023
16.11.2019 - Giorno 44
Gioia e tristezza si mescolano: è un addio e gli addii si sa, sono sempre un po' malinconici. Allo stesso tempo però la fine porta sempre con sé un nuovo inizio. Pushkar è stata per me una tappa controversa (tutta l'India in effetti lo è stata). Ho detestato la folla i giorni della fiera, tanto quanto ho amato la pace di questi ultimi giorni. Ma bando alla tristezza, quest'ultimo giorno è per me super emozionante: il mio ultimo giorno qui è il giorno delle elezioni cittadine, quindi ho anche l'occasione di scoprire come funziona in India. Ovviamente tutto è per noi assurdo: montano dei banchetti per la strada e si vota così, "a cielo aperto", e dopo aver votato ti fanno un segno sulla mano, una specie di striscia (fatta credo con l'henné) che indica che hai già dato il tuo voto. Interessante!
La mattina esco per fare acquisti (è il mio ultimo giorno in India, o adesso o mai più!) e per pranzo vado a un daba un po' fuori dal centro, che però si rivela essere uno dei migliori che abbia provato finora. Il cibo non solo è economico e dalle porzioni abbondanti (come ogni altro daba) ma è anche delizioso! Io ed Elisa pranziamo insieme per l'ultima volta, poi ci avviamo verso l'ostello. Passiamo davanti ai soliti negozi e "ristoranti", e uno dei tanti bambini ci chiede un chapati. L'altro giorno allo stesso bambino avevo dato una banana, me lo ricordo benissimo, ed essendo di fretta (dobbiamo andare in ostello per il check-out e per finire di fare i bagagli) lo ignoriamo e andiamo per la nostra strada. Sento che ci dice "Fuck you". Mi giro e lo fulmino con lo sguardo. Com'è possibile? Le uniche parole che sa in inglese sono "Money" e "Fuck you". Più vado avanti nei miei viaggi (nel viaggio della vita, generalizzando) più mi accorgo che il mondo è malato e insensato.
Comunque torniamo all'Elephant Hostel e finiamo di sistemare le nostre cose. Mi riposo un po' prima della mia ultima lezione di macramè. Ieri ho imparato alcuni pattern e oggi ne studieremo di nuovi. Mi piace molto e credo che con MOLTA pratica riuscirò a realizzarne di carini anche io! Anche questa lezione va alla grande, Puja, la ragazza che mi insegna, è molto paziente (ha 28 anni e ha già due figli, il più grande di 7 anni e la piccola di 1!) e mi insegna vari design molto semplici ma carini e mi spiega come impreziosirli con l'aggiunta di perline varie. Dopo lezione facciamo quattro chiacchiere e mi mostra le foto del marito e del figlio alla recita della scuola (gli indiani AMANO le foto, ne scattano un sacco e poi le mostrano a chiunque!).

Salutata Puja torno in ostello, dove Elisa mi aspetta per andare a cena. Torniamo al daba di pranzo, era troppo buono! La città è così tranquilla adesso, che decidiamo di fare l'ultima passeggiata per il centro. Elisa e io ci salutiamo: tra poco ho il mio bus notturno per Delhi e lei il suo per il deserto. Il mio zaino è aumentato di peso (mannaggia agli acquisti!) e mi avvio lentamente alla fermata del bus. Ovviamente trovarla è un'impresa (in India è TUTTO complicato).
Finalmente la raggiungo e mi sistemo in una cuccetta. Partiamo abbastanza in orario ma dopo un'ora e mezza devo cambiare autobus (non era previsto, ma siamo in India, quindi la prendo con filosofia). Il nuovo bus è peggio del primo e soprattutto non ci sono coperte. La notte è fredda e sebbene mi addormenti, continuo a svegliarmi per il freddo. Non vedo l'ora che sia mattina!

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